Torino   18-05-2024
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Appello importante

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Cari sostenitori,
vi segnaliamo un’iniziativa di AVAAZ.ORG – comunità internazionale di cittadinanza attiva – riguardo la Birmania.
Dal 27 maggio scorso Aung San Suu Kyi avrebbe dovuto respirare aria di libertà. Ma nessuno di noi se lo aspettava. In effetti non è più agli arresti domiciliari (dove si trova quasi continuativamente dal 1991), è passata (dal 14 maggio scorso) in ‘detenzione cautelare’ nella durissima prigione di Insein a Rangoon, in attesa di giudizio.
Da domani si attende la conclusione del processo che la vede accusata di aver infranto i termini dei domiciliari per aver consentito ad un americano, che si era intrufolato in casa sua, di restare due giorni per riposarsi. Paradossale, in quanto i responsabili della sicurezza del domiclio della Suu Kyi sono i militari birmani stessi. Più facile pensare ad un ennesimo complotto dei generali per tenere lontano dalle prossime elezioni (previste nel 2010) la carismatica leader dell'opposizione del governo militare. Intanto rischia da 3 a 5 anni non più ai domiciliari ma ad Insein.

 
Vi esortiamo quindi ad unirvi nella petizione che AVAAZ.ORG sta muovendo all’ONU per la liberazione della leader della National League for Democracy e di oltre 2.000 prigionieri politici e monaci. https://secure.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners/